In Toscana e in Sicilia
quando tornava dal mercato e diceva : - Nena, dove sei, vien qua, dammi un bacio, vedrai che t'ho portato - mi sentivo struggere e sarei andata a
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, s'ha da mangiare, e a noi poveri se non si lavora, non ci vien nulla giù dal cielo col panierino. Bisognò bene che si determinasse a partire, e fu un
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, sulle ginocchia della Santa un involtino di cenci dal quale scapparono fuori delle grida acutissime. La donna spalancò gli occhi sul marito
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quell'uomo giovane, magro, dal viso bianco e fine, contornato da una barbetta bruna, dalla fronte ingombra di capelli nerissimi e ricci, che la
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vestiti di panno turchino cupo. Dopo avere assistito alla messa si sedettero a tavola. Il pranzo, fatto dal cuoco dei padroni, fu lauto e lunghissimo
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, dal silenzio profondo che regnava nelle tre stanze attigue, separate da sottili tramezzi, che tutti dormivano, scivolò in terra, si rimise le
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ponderarla, senza esser sicuro del fatto suo, per non fare tre disgraziati. Si era perciò allontanato dal villaggio in cui era andato per certi studî, e dove
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bianchi della Madonna del Carmine, coi fianchi sporgenti dal gran numero di sottane che s'erano messe, i lunghi pendenti alle orecchie, le collane di
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cappellaccio di paglia dal cocuzzolo alto e dalla tesa stretta, messo all'indietro. Sotto la gonnella aveva due enormi bisacce, che dalla cintura le
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La chiamavano la Gegia pizzicata, perchè aveva il viso butterato dal vaiolo; questo però non impediva che avesse il damo. Dovevano sposarsi a Pasqua
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facendo un gran brusìo in quella stanza calda e soffocante, piena di fumo; poi, a poco a poco, vinti dalla stanchezza e dal sonno, si buttavano, chi di
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piedi nudi e il principio di una gamba ben tornita, ma abbronzata dal sole; sulle spalle aveva un fazzoletto bianco, messo con un certo garbo; di
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nervosa non sa quel che si faccia. Compar Alfio, suo marito, era andato verso la mezzanotte dal suocero per chiamare aiuto. Si sentiva perfinò dalla
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